Caregiver e terza età

Caregiver e terza età: Chi si occupa dell’anziano?

Caregiver e terza età. Quando si parla di terza età non si può non considerare il ruolo di chi si prende cura delle persone anziane, un ruolo impegnativo e che per questo richiede la giusta attenzione. Con il termine caregiver si intende quella persona che, in famiglia, assiste un proprio congiunto che non si trova nella condizione di poter svolgere autonomamente le attività necessarie alla vita quotidiana. I caregiver sono quindi coloro che supportano l’anziano in difficoltà e che si ritrovano a dover sostenere un carico assistenziale a volte molto impegnativo. Tale carico non è sempre facilmente gestibile e può provocare un forte stress e la sensazione di non riuscire a fare fronte alle richieste che il compito di cura comporta.

Caregiver e terza età. Fattori di rischio per chi si occupa dell’anziano

Tra i fattori che sono risultati essere determinanti nell’insorgenza di una sintomatologia depressiva nel caregiver sono le interazioni sociali negative e una rete sociale limitata. Il caregiver, concentrando le proprie attenzioni sul familiare assistito, tende a mettersi in secondo piano e a non tenere conto dei propri bisogni, esponendosi così al rischio di accumulare un eccessivo carico di stress che ricade poi nella sua quotidianità, nelle relazioni con gli altri e con l’assistito. Farsi carico di qualcuno implica assumersi responsabilità e svolgere attività a cui spesso non si è preparati e a cui bisogna abituarsi. Questa assistenza continua causa un esaurimento nel caregiver, ma allo stesso tempo suscita angoscia e un sentimento di colpevolezza quando non si è a disposizione dell’altra persona.

Ciò può sfociare in ansia, depressione, isolamento, disturbi del sonno e, soprattutto, stanchezza fisica e psichica.

Caregiver e terza età. Fattori di protezione per chi si occupa dell’anziano

Esistono però anche fattori che possono proteggere il caregiver dall’eccessivo stress e che contribuiscono ad aumentare il senso di benessere diminuendo i sintomi depressivi. In questo senso il sostegno sociale gioca un ruolo fondamentale così come il tentare in tutti i modi di evitare di annullare la propria vita sociale. È importante infatti per il caregiver continuare a godersi il più possibile il proprio tempo libero. Riuscire a farlo si ripercuote positivamente sullo suo stato d’animo. Risulterà più facile assumersi il difficile incarico di assistere un anziano non autosufficiente.

Come migliorare le condizioni del caregiver?

Caregiver e terza età. Le condizioni del caregiver non vanno in alcun modo sottovalutate: spesso il rischio è quello di focalizzarsi esclusivamente sul malato senza prestare troppa attenzione al quadro più generale, ovvero la famiglia. Per migliorare le condizioni dei caregiver risulta essere utile intervenire da un lato incentivando interventi che mirino a ridurre le restrizioni nel tempo personale e dall’altro dando ai caregiver la possibilità di usufruire di un sostegno psicologico individuale in cui poter affrontare lo stress psicofisico connesso alla mansione.

La malattia di un proprio caro comporta un carico emotivo difficile da gestire e spesso a prevalere sono la rabbia, la tristezza, l’angoscia e la stanchezza. Diventa quindi fondamentale aiutare queste figure a fronteggiare le emozioni e i cambiamenti nel rapporto con la persona assistita per potersi alleggerire e continuare ad avere una propria vita.


Il confronto con un professionista può essere prezioso per i caregivers familiari in modo da riuscire a gestire al meglio i propri vissuti sia rispetto alla persona di cui ci si prende cura sia rispetto al proprio ruolo di caregiver.

Strumenti di valutazione per l’ansia (test) e per la depressione (test) sono ampiamente accessibili e una diagnosi precoce potrebbe migliorare le condizioni di vita e il benessere dei caregiver.

A cura di Adriano Legacci e Anna Galtarossa

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