Le emozioni nella terza età: come cambiano
La sfera emotiva influenza a qualsiasi età il modo di percepirsi e di percepire il mondo che ci circonda.
Nel corso della vita il modo di vivere le proprie reazioni emotive cambia ed in particolare durante la vecchiaia assume nuove forme e significati. Influenzati da numerosi fattori -tra cui le aspettative sociali.
Nell’immaginario comune la felicità e la spensieratezza appartengono ad un’età giovanile caratterizzata da gioia e spinta vitale. La vecchiaia, al contrario, viene maggiormente associata alla tristezza e alla rassegnazione. Stereotipi di questo tipo racchiudono un forte potere: sono capaci di influenzare la percezione stessa della persona anziana che finirà per aderire all’immagine che il mondo circostante le restituisce.
Benessere nella terza età. La realtà, gli stereotipi, i luoghi comuni
È importante premettere che le emozioni vissute durante la terza età sono ben più potenti di quello che tendenzialmente si immagina e che l’aumento dell’età non comporta necessariamente una diminuzione della spinta vitale e del benessere.
È altrettanto vero che le emozioni nella terza età possono apparire talvolta più velate e meno intense. Ciò è spesso dovuto al bagaglio esperienziale personale e al livello individuale di aspettative per il futuro. In linea generale è vero che nel corso della terza età diventa necessario fronteggiare esperienze dolorose, connesse alla perdita e al lutto. La morte di persone care, la perdita del proprio ruolo sociale produttivo, l’ingresso nell’età della pensione, sperimentare una possibile precarietà economica, la perdita del vigore fisico e dell’autonomia, non favoriscono l’entusiasmo e l’espressione della forza vitale.
Si tratta di svolte evolutive che hanno forti ripercussioni sulla dimensione emotiva nell’anziano. Possono portare a sperimentare angoscia, paura, isolamento e depressione. Emozioni che possono essere favorite e rinforzate da una passiva accettazione degli stereotipi negativi sulla vecchiaia.
Come gestire al meglio le emozioni nella terza età
Saper gestire al meglio le emozioni nella terza età permette di mantenere un buon grado di salute e di benessere. Non è sempre facile riuscire a controllare la propria sfera emotiva, soprattutto in presenza di esperienze negative che durante la terza età, come abbiamo considerato, è fisiologicamente necessario incontrare.
Successivamente alla fase iniziale di confusione e disorientamento che coincide con l’ingresso nella terza età, la capacità di gestione delle emozioni sembra migliorare con l’avanzare del tempo .
La strategia vincente -valida ad ogni età- è quella di riuscire a vivere nel presente.
O forse, come diceva Carl Gustav Jung, di “Vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo e pensare ogni giorno come se si potesse vivere per sempre”.
La sfida risiede proprio nel trovare la capacità di vivere nel qui ed ora con un atteggiamento di gratitudine per l’esistenza. Riducendo gli obiettivi a lungo termine. Distogliendo lo sguardo dall’orizzonte per concentrarlo sui fiori al margine del sentiero.
Nonostante il deterioramento di alcuni processi cognitivi principalmente connessi a capacità di attenzione, di problem solving e di pianificazione, le emozioni restano intatte, insieme alla capacità di interagire con l’ambiente attraverso il sorriso e lo sguardo e di riconoscere, offrire e ricevere l’affetto.
Un cambiamento di prospettiva
Le emozioni sperimentate nella terza età -incluse le emozioni dolorose- si costituiscono come un’opportunità (meglio tardi che mai) di raggiungere una nuova prospettiva nei confronti della vita. Le relazioni, ad esempio, diventano fondamentali e acquistano una funzione determinante nel mantenimento dell’equilibrio psicoemotivo della persona. Diventa possibile, più che in passato, godere della piacevolezza dei legami con gli altri, siano essi familiari o amici.
L’ingresso nella terza età porta inoltre a dare più valore alla propria salute – forse data per scontata nel corso di una intera esistenza.
In età senile si riscoprono infine il piacere e la bellezza di dedicarsi con cura, attenzione e tempo ad una attività amata. Sia essa il giardinaggio, la cura della casa o di un animale domestico o lo studio del movimento delle stelle. Ricavandone serenità e benessere emotivo.
A cura di Adriano Legacci e Anna Galtarossa
Condivido pienamente , ma mi permetto di aggiungere che nella nostra cultura è ancora considerato tabù l’argomento della morte che maggiormente nella terza età provoca giustamente molta paura e d ansia e che quindi raramente viene affrontato con serenità … quindi la spiritualità nei suoi vari aspetti può essere di molto aiuto ,rispettando naturalmente le credenze religiose della persona. Imparare ad invecchiare ,é una delle cose più importanti nel corso della vita , vivere appunto con consapevolezza ,con curiosità,e serenità , e affrontare nel modo migliore il Viaggio. Grazie,